MULTE E ALTRE COMUNICAZIONI NOTIFICATE VIA PEC

 

Nuova banca dati delle persone fisiche - Inad

 

Dal 6 luglio il Fisco e tutte le Pubbliche amministrazioni potranno rintracciarci anche online, tramite la nuova banca dati degli indirizzi pec (posta elettronica certificata) delle persone fisiche Inad. Da quella data, per i cittadini che si sono già iscritti e per i professionisti inseriti in modo automatico, le notifiche di multe, cartelle esattoriali, rimborsi fiscali e gran parte delle altre comunicazioni della PA arriveranno all’indirizzo di posta elettronica comunicato.

 

Stop quindi a messi comunali, vigili, postini e file allo sportello raccomandate, poiché le comunicazioni inviate a quel domicilio digitale a mezzo pec varranno come notifica ai fini legali.

Con la nuova banca dati Inad le Amministrazioni potranno cercare la Pec del cittadino a cui notificare gli atti, in modo immediato e sicuro.

 

Validità della nuova comunicazione

In pratica, la classica raccomandata con ricevuta di ritorno potrebbe pian piano scomparire se l’adesione dei cittadini avverrà su larga scala e solo volontaria.

La notifica con valore legale vale per tutti gli atti della PA: le multe, ma anche i rimborsi fiscali. Fanno eccezione gli atti dei processi civile, penale, amministrativo e tributario, gli atti di esproprio e gli atti di Ps connessi a «pubbliche manifestazioni, misure di prevenzione personali e patrimoniali, autorizzazioni e altri provvedimenti a contenuto abilitativo». Restano fuori anche le richieste degli stranieri su soggiorno e espulsione.

Bisognerà quindi prestare molta attenzione all’App su smartphone o tablet del proprio gestore di posta elettronica certificata, oltrechè controllare con frequenza la casella di posta certificata.

 

Banche dati Inad e Ini-Pec

Al momento solo i professionisti iscritti in albi ed elenchi si troveranno inseriti in Inad in automatico; per questi, infatti, l’obbligo di indicare un indirizzo pec è in vigore già da anni e tutte le mail certificate sono contenute in un elenco (Ini-Pec) gestito dal Ministero delle Imprese e del made in Italy. Ad oggi sono oltre 2,4 milioni gli indirizzi pec comunicati da 1.760 Ordini e collegi professionali, a cui vanno aggiunti 4,9 milioni di pec del Registro Imprese appartenenti a società e imprese individuali.

I professionisti sono al momento gli unici soggetti “obbligati” ad essere in Inad o potranno sì cancellare l’indirizzo pec riversato da Ini-Pec, ma solo per indicarne un altro. Scelta utile nel caso si volesse avere due pec: una per l’attività professionale e l’altra per le comunicazioni al privato cittadino. La terza via, quella della cancellazione pura e semplice per i professionisti non è ammessa.

Ai privati cittadini, invece, non essendo presenti in Ini-Pec, rimane facoltativa l’iscrizione in Inad, come anche la modifica dell’indirizzo pec e persino cancellarsi, senza alcuna conseguenza.

 

Iscrizione a Inad

Il cittadino che vuole ricevere via pec le notifiche deve registrare la propria posta certificata a Inad all’indirizzo: https://domiciliodigitale.gov.it accedendo con Spid, carta identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns). Oltre ai cittadini maggiorenni, possono farlo i professionisti non iscritti ad Albi ed elenchi e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione a Ini-Pec.

La banca dati dei domicili digitali è il primo passo di un processo più complesso, avviato con il Pnrr, che darà il via alla Piattaforma per la notifica digitale (Pnd), una infrastruttura tecnologica gestita da Pagopa su cui viaggeranno le notifiche di atti, provvedimenti e comunicazioni a valore legale della Pubblica amministrazione a regime.

L’obiettivo finale fissato dal Pnrr al 2026 è che buona parte (almeno 6.400 tra amministrazioni centrali e locali) utilizzino questa piattaforma per le proprie notifiche. E che gli interessati possano trovare lì tutti gli atti ufficiali che li riguardano.

Con il decreto Enti Locali (D.L. 51/2023) è stato inserito un emendamento che, fino al 30 novembre, prevede a fianco della notifica digitale anche una copia cartacea degli atti. In pratica, il gestore della piattaforma notifiche digitali (Pnd) sarà tenuto a inviare ai cittadini senza pec fino al 30 novembre 2023 una copia analogica dell’atto insieme all’avviso di avvenuta ricezione in forma cartacea qualora non si sia perfezionata la consegna tramite la piattaforma.

 

 

16/08/2023

 

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